Sul testo del «cippo di Perugia»

Francesco Roncalli

Contenuto in: Studi Etruschi 53 - 1985

pp. 161-170, Figg. 4, Tavv. 2


Abstract

L’inclusione del Cippo di Perugia nella mostra che ha riunito di recente alla Rocca Paolina le massime testimonianze dello «scrivere etrusco» aveva lo scopo dichiarato di propiziare, anche per questo documento, il ripristino di condizioni d’indagine «originarie», con il conseguente rilancio di una prospettiva di ricerca integrata e globale; fondamentale, in questa prospettiva, l’esigenza di ripristinare la sola sequenza cronologica metodologicamente accettabile fra esegesi dell’«oggetto- latore» del testo ed interpretazione di esso. Dei primi frutti di questo rinnovato approccio ho già potuto riferire, sia a proposito della ricostruzione ideale del monumento che di quella del testo.
La convinzione tuttavia che iscrizioni come quella perugina, lungi dall’essere i relitti fortunosamente sopravvissuti di una civiltà refrattaria all’espressione scritta, siano al contrario le punte di un «iceberg» sommerso dalla frattura linguistica etrusco-latina, ci deve spingere […]

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