Scavi e scoperte

Contributi di: G. Andreassi; S. Bianco; P. Bottini; A. Capano; S. Capini; M. G. Canosa; M. Carrieri; A. Ciancio; A. Cinquepalmi; G. P. Ciongoli; M. Cipriani; A. Cocchiaro; L. Costamagna; F. D’Andria; G. De Benedittis; R. De Gennaro; M. R. Depalo; A. De Siena; A. Di Niro

pp. 543-645, Figg. 17, Tavv. 18


Abstract

Siamo alla quinta puntata del Notiziario dedicata all’Italia meridionale e insulare (la precedente in St.Etr. LI, 1984, pp. 447-541). L ’arco cronologico considerato è questa volta di quattro anni, dal 1984 al 1988, a causa delle due puntate successive che si sono dovute riservare, nel giro in corso, all’Italia centrale. La collaborazione delle Soprintendenze è stata, più che in passato, diseguale. Va segnalato il caso della Soprintendenza archeologica della Puglia che, avendo dato vita a un ricco notiziario annuale, ospitato dalla rivista Taras, ha messo cortesemente a disposizione il relativo materiale, autorizzandoci a pubblicarne una silloge. Pur con sicure lacune il quadro delle novità segnalate è degno della massima attenzione. Un posto particolare vi ha la Basilicata, rispecchiante il grande fervore che anima gli archeologi operanti in quella regione, ancora archeologicamente poco conosciuta. I sepolcreti protostorici e arcaici di Aliano, Chiaromonte, Latronico, Lavello forniscono dati preziosi sul costume maschile e femminile e sui rapporti con le altre aree del Meridione, che fanno apparire sempre più la Basilicata come una «placca tornante» tra Ionio, Tirreno e Adriatico. Nella Puglia, non meno compiutamente documentata grazie al ripiego di cui si è detto, spiccano la tomba di tipo «macedone» di Arpi, la ripresa degli scavi garganici di Mattinata, l’eccezionale grotta della Poesia a Melendugno (Rocavecchia) con le sue pareti ricoperte di graffiti messapici e latini, i corredi tombali di Noicattaro, l’esplorazione sistematica intrapresa a Vaste. Per la Campania vanno segnalati i nuovi dati offerti dai sepolcreti di Eboli, Nola, Stabia (Gragnano) e Vico Equense, il santuario scoperto nell’agro di Stabia, la tomba con volta a botte di Casandrino. […]