Rivista di epigrafia italica

Contributi di: A. L. Prosdocimi; V. Belfiore; A. Calderini; S. Sisani; F. Luciani; M. P. Marchese; F. Poli; D. Schürr; F. Murano

Contenuto in: Studi Etruschi 72 - 2006

pp. 269-352


Abstract

Da quando (1973) una Rivista di Epigrafia Italica si è autonomizzata dalla più comprensiva e autorevole Rivista di Epigrafia Etrusca, sono stati accolti contributi per l’importanza di novità assolute o revisioni, anche nel caso che il curatore non fosse d’accordo con i contenuti o con il modo di presentarli. In più di un caso il curatore ha premesso la giustificazione di alcune differenze di struttura retorica e/o redazionale rispetto alla REE, non quali excusationes non petitae, ma per inquadrare ciò che si presentava e il come si presentava. In questa puntata vorrei sottolineare un punto che la caratterizza, e cioè l’apparente eccessiva lunghezza, quasi di articoli, di quelle che dovrebbero essere note brevi; lo faccio ancora una volta non per excusatio ma per chiarezza: ogni apporto conoscitivo è importante, e deve riflettere la personalità di chi lo presenta e, più ancora, deve sollecitare la riflessione sia sul novum assoluto, sia sul notum rinnovato. Per questo ringrazio i contributori, auspicando una loro continuità, e l’allargamento alla partecipazione ad altri che ritengano di avere qualcosa da presentare, sul nuovo e sul vecchio (spesso fatto invecchiare per accantonamento) (A. L. Prosdocimi)

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