Rivista di epigrafia etrusca

Contributi di: Rix, Helmut; Tamburini, Pietro; Gulinelli, Paola; Blanck, Horst; Cristofani, Mauro; Bailo Modesti, Gianni; Briquel, Dominique; MartellI, Marina; Gulinelli, Paola; Naso, Alessandro; Pandolfini Angeletti, Maristella;

Contenuto in: Studi Etruschi 61 - 1995

pp. 315-345, Tavv. 7


Abstract

L’interesse precipuo di questa puntata è fornito da un congruo gruppo di iscrizioni della Campania.
Era noto che, nei saggi condotti a Pompei nella Casa del Fauno dalla Technische Hochschule di Karlsrube fra il 1961 e il 1965, erano stati rinvenuti, negli strati sottostanti la fase edilizia, materiali riportabili all’età arcaica: fra questi erano compresi alcuni frammenti di bucchero che oggi apprendiamo fomiti di iscrizioni (nn. 5-7). Per quanto modesto, il complesso si aggiunge al noto nucleo di buccheri con graffiti rinvenuto sotto il tempio di Apollo, facendo ormai escludere che la presenza etrusca fosse limitata ai soli offerenti e indicando, piuttosto, che essa era estesa a tutto l'insediamento.
Pontecagnano, inoltre, va restituendo altri documenti epigrafici che non solo rivelano una continuità dell’etrusco in fase di «oscizzazione» della Campania meridionale (nn. 8-10), ma anche la compresenza, nel sito, di individui di lingua osca che si attengono a un tipo di scrittura come quello «greco-osco» (o «lucano» che dir si voglia), di cui l’iscrizione n. 11, contemporanea alle monete con leggenda Pensem, rappresenta forse uno dei più antichi documenti.
Si aggiungono a questo gruppo testi di diversa natura, in qualche caso sfuggiti all’attenzione, che arricchiscono il patrimonio delle iscrizioni arcaiche (nn. 15-16), delle urne cinerarie chiusine (nn. 1, 12) o di oggetti particolari come gli elmi (n. 22). […]

Materie


Materiali aggiuntivi


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