Contributi di: Bruni, Stefano; Buranelli, Francesco; Maggiani, Adriano; Martelli, Marina; Pandolfini, M.; Rix, H.; Sannibale, M.; Stutzinger, D.; Tamburini, P.
Contenuto in: Studi Etruschi 60 - 1994
pp. 229-296, Tavv. 18
Questa puntata della REE accoglie un numero quasi pari di nuovi testi (nn. 1-22) e di revisioni a iscrizioni già note (nn. 23-50). Si conclude con una trascrizione (nn. 51-80), criticamente commentata, di alcuni appunti di Arcangelo Michele Migliarini, conservatore delle collezioni di antichità granducali a Firenze nei decenni precedenti la metà del XIX secolo, non del tutto utilizzati nell’opera manoscritta «Iscrizione etrusche» conservata nell’archivio del locale Museo Archeologico. Tali appunti consentono la ricostruzione della raccolta epigrafica inclusa in una famosa collezione settecentesca di Cortona, quella Corazzi, in parte finita a Leida, nonché il recupero di altre iscrizioni cortonesi e di diversa provenienza, fra le quali si rintraccia anche qualche inedito (nn. 60-62, 73-74, 77).
Nella prima parte spicca per interesse la fibula aurea iscritta finita al Dallas Museum of Art (n. 19), con una curiosa formula di dono «mi mulu araθiale θanaχvilus» prasanaia, per la quale si può proporre anche un’ipotesi interpretativa diversa da quella qui prospettata dal suo editore. Nella seconda parte va segnalata la ‘scoperta’ nei magazzini del Museum fùr Vor- und Frùhgeschichte di Francoforte della più antica iscrizione di Capua sinora conosciuta, data per dispersa, dove la forma del kantharos su cui è incisa si adatta anche alla peculiare grafia mi numisiie.s vhe.l mu.s (n. 48). […]