Contributi di: Bermond Montanari, G.; Bonamici, M.; Cristofani, Mauro; Cygielman, M.; de Marinis, G.; Emiliozzi, A.; Maggiani, Adriano; Mariano, F.; Martelli, Marina; Ricciardi, L.; Tamburini, P.
Contenuto in: Studi Etruschi 54 - 1986
pp. 211-245, Tavv. 9
La media consistenza delle iscrizioni raccolte in questa puntata non comporta che l’insieme dei testi sia di poco interesse.
Vengono infatti pubblicati in questa sede i due cippi alto arcaici provenienti da Rubiera (nn. 34-35), testimonianze improvvise quanto fondamentali della più antica etruscità padana, i cui testi, fra l’altro, ci documentano un uso precocissimo del termine magistratuale zilaθ.
Abbiamo poi testi di località nelle quali la litterizzazione sembra scarsa (Agro Fiesolano, Elba), mentre acquisiamo nomi nuovi prestati dal greco, come Antilχe (n. 10).
Fra le revisioni sono da ricordare il recupero di due complessi tombali dell’Agro Senese (nn. 20-25 e 26-29) nonché la definitiva conferma della «invenzione» di un nome su una pretesa lastra tombale da Musarna (n. 31). […]