Giulio Ciampoltrini
Contenuto in: Studi Etruschi 58 - 1992
pp. 53-73, Figg. 10, Tavv. 3
Negli anni ’80 fortunosi recuperi e una metodica indagine, di scavo e di ricognizione, hanno permesso di articolare il quadro di sintesi acquisito, alla conclusione del decennio precedente, sull’evoluzione dell’insediamento etrusco nella valle del Serchio. La recente revisione della documentazione archeologica disponibile sulla fascia costiera, da Pisa alla Versilia, infine, invita ad una rapida presentazione dei materiali forniti dall’entroterra, anche per un’adeguata valutazione del contesto storico e culturale in cui si profila la nascita di Pisa come entità urbana.
L’abitato del Chiarone di Capannori. Dopo un primo saggio d’accertamento, nel 1982, quattro campagne di scavo, dal 1987 al 1990, hanno interessato il tratto di cordone fluviale che segna, in località Chiarone di Capannori, un’ampia ansa dell’antico corso del Serchio, nel punto in cui questo riceveva, da destra, l’affluente Visona. L’indagine di superficie indiziava una lunghissima frequentazione del sito, dall’Età del Ferro sino alla media età imperiale, e lo scavo ha documentato la successione degli insediamenti: una ripetuta frequentazione, con strutture precarie, dall’Età del Ferro al pieno V secolo a.C. […]