Elisabetta Mangani
Contenuto in: Studi Etruschi 58 - 1992
pp. 115-143, Tavv. 3
I problemi relativi alle botteghe etrusco-settentrionali a figure rosse sono così complessi che manca tuttora un consenso fra gli studiosi, non solo sulla localizzazione degli ateliers, ma anche sulla individuazione dei ceramografi, sugli elenchi delle loro opere e addirittura sulla loro denominazione. I contributi sull’argomento usciti in questi ultimi anni hanno messo in evidenza la difficoltà di organizzare un materiale che si presenta singolarmente omogeneo, risultato della elaborazione di repertori decorativi largamente diffusi in area etrusco-meridionale e falisca. Le novità più interessanti sono quelle proposte da Mauro Cristofani, che riunisce gli artigiani settentrionali in un unico gruppo, attivo fra Chiusi e Volterra, e propone una redistribuzione delle kylikes del Tondo Group, attribuite da Maurizio Harari ai Pittori A – F, fra ceramografi di nuova denominazione, ai quali riferisce anche vasi di altre forme. […]