Filippo Giudice
Contenuto in: Studi Etruschi 53 - 1985
pp. 115-139, Figg. 27
La ricchezza e la varietà dei materiali di importazione, rinvenuti in Sicilia, offrono l’occasione per una rimeditazione sul significato della notevole presenza di ceramica greca nell’isola. Non è ovviamente possibile, nei limiti di un singolo contributo, un’analisi di largo respiro, che affronti i diversi momenti e la diversa fortuna delle importazioni egee in questa area dal momento della colonizzazione alla fine del V secolo, quando alle ceramiche importate si sostituisce un vasellame di produzione locale. In questa nota mi limiterò ad analizzare alcuni dati che emergono dallo studio dei vasi prodotti ad Atene nel primo quarto del V secolo ed importati a Gela: nel tentativo di cogliere i riflessi «commerciali» di quel particolare momento della storia di Sicilia, che vede affermarsi la tirannide dei Dinomenidi e che pone la premessa per l’apertura del mercato siceliota alle firme dei grandi maestri della ceramica attica. […]