Adriano Maggiani
Contenuto in: Studi Etruschi 55 - 1987-1988
pp. 195-203, Figg. 10, Tavv. 2
I frequenti casi di scambi di lettere, interferenze e oscillazioni grafiche, riscontrabili nelle iscrizioni etrusche soprattutto di età ellenistica non sono tutti riferibili a sviste del lapicida o dell’incisore, ma debbono essere spesso attribuiti a scritture aberranti presenti già nel testo preparatorio. Mentre nel primo caso si tratta di fraintendimenti dell’esatto tracciato di una lettera per somiglianza formale con quello di altro segno, nell’altro entra in gioco spesso l’erronea distinzione del valore puntuale di un fonema: l’esito abnorme sarà allora da riferire all’imprecisa percezione da parte dell’estensore del testo dei tratti distintivi di due foni diversi, ovvero alla reale ambiguità esistente tra suoni pertinenti a serie distinte, come risultato di un processo di (parziale ?) sovrapposizione e convergenza. I casi che qui si propongono sembrano potersi attribuire a quest’ultima categoria. […]