Vincenzo Bellelli
Contenuto in: Studi Etruschi 64 - 1997
pp. 9-42
Quella prodotta in Etruria sembra, al momento, l’unica ceramica di imitazione corinzia che abbia avuto una apprezzabile diffusione ‘internazionale’. Mentre, però, nel Mediterraneo nord-occidentale e in Africa settentrionale non cessano le segnalazioni, in Sicilia, Magna Grecia e nelle aree italiche a più diretto contatto con le chorai coloniali elleniche si continua a registrare un’assenza di documentazione pressoché assoluta che, per questo, difficilmente può essere imputata alla occasionalità delle scoperte archeologiche. […]