Rivista di epigrafia etrusca; (tavv. XXXI-LII)

Contributi di: Ambrosini, Laura; Barbieri, Gabriella; Bonamici, Marisa; Briquel, Dominique; Bruni, Stefano; Candeloro, Annamaria; Cassieri, Nicoletta; Cerasuolo, Orlando; Cinquantraquattro, Teresa; Colonna, Giovanni; Donati, Luigi; Enei, Flavio; Esposito, Anna Maria; Fa

pp. 231-424

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Abstract

Questa puntata della REE ha ormai raggiunto le 200 pagine e le 173 iscrizioni. Si tratta di una quantità rilevante che ci conforta sulla utilità di questo tipo di strumento per lo studio della lingua etrusca.
Fra gli oltre 100 testi inediti, provenienti dalle diverse parti dell'Etruria propria e coloniale, si segnalano per quantità e qualità il cospicuo lotto di iscrizioni lapidarie arcaiche dalla necropoli del Crocifisso del Tufo di Orvieto, le otto iscrizioni, tra cui una in greco, di età tardo-classica, provenienti da Ortaglia nel territorio di Volterra, un altrettanto numeroso gruppo di epigrafi tardo-classiche e proto-ellenistiche da Rofalco, la fortezza medio-ellenistica ai margini del territorio di Vulci, le dodici iscrizioni su tegole dalla necropoli Balena, presso S. Casciano ai Bagni, nel Chiusino, che attestano una fase di avanzata romanizzazione. Anche dalla Campania provengono nuovi testi: una iscrizione ciascuna hanno restituito Suessula e Vico Equense, ma ben sedici sono i documenti provenienti da Pontecagnano, dall'abitato e dalla necropoli. Tra le iscrizioni dalla Padania, rilevante è il gruppo dei graffiti vascolari da Poviglio. Ad Aleria in Corsica e a Marsiglia sono stati rinvenuti alcuni graffiti vascolari che confermano la presenza di etruscofoni fuori dalla penisola.

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