Pontecagnano e l'Etruria: analisi statistica di un confronto craniologico

Florido Salvi

pp. 185-209


Abstract

Già all’inizio del IX sec. a.C., l’agro Picentino doveva apparire densamente popolato, con insediamenti spesso collocati in vicinanza del mare, come si può arguire dalla dislocazione delle necropoli.
Antiche fonti storiche (Strabone, libro V, 4, 13) parlano già di un popolamento di questa area del litorale salernitano, tra Sorrento e le foci del Sele, ma solo in seguito alla scoperta di importanti ritrovamenti archeologici rinvenuti nella zona è stato possibile confermare il passo di Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III 70) secondo il quale: «A Surrentino ad Silarum amnem XXX milia passimi ager Picentinus fuit Tuscorum».
Le fonti letterarie non dicono nien’altro sull’agro Picentino, ma le oltre 3000 tombe portate alla luce negli ultimi venti anni, ci hanno fornito molte informazioni sugli aspetti culturali di questa zona. Così, sulla base dei reperti archeologici rinvenuti nelle quattro necropoli scoperte nell’area ove oggi sorge l’abitato di Pontecagnano, si è potuto appurare l’esistenza di uno dei più significativi insediamenti campani, che fra il IX ed il V secolo dette vita ad una cultura materiale, caratterizzata dapprima da una facies di tipo villanoviano e successivamente dal modello culturale etrusco. […]

Keywords