Frammenti isolati di architettura rupestre

Simona Rafanelli


Abstract

Nel contributo su "Le botteghe lapidarie di Tarquinia in età ellenistica" del 2003, Nicoletta Scala prendeva in esame, nel secondo capitolo, una classe peculiare di monumenti rappresentata dalle antefisse in pietra, del tutto assimilabili – a suo avviso – a quelle in terracotta e composte da «un coppo a sezione semicircolare desinente in un nimbo», con volto femminile o con protome di Sileno o di Acheloo al centro.
Nello stesso 2003, la medesima studiosa affrontava la tematica dei "Materiali scultorei volsiniesi e vulcenti di età ellenistica", in cui rilevava stretti legami fra i materiali dei due siti in relazione agli aspetti strutturali e tipologici, alla circolazione di modelli scultorei uguali nelle necropoli dei due territori e ai parallelismi nelle tipologie architettoniche tombali. Al termine della disamina di questa tipologia di monumenti correlati all’architettura lapidea funeraria, la Scala lasciava aperte due problematiche, l’una relativa alla collocazione delle sculture nei contesti monumentali di pertinenza e, l’altra, riconducibile ai rapporti tra le officine tarquiniesi e quelle vulcenti. […]